la COMMISSIONE CORSA
La disputa del Palio consiste in una corsa libera con fantini, ingaggiati da ciascuna contrada, che cavalcano a pelo, impegnati in due batterie eliminatorie di quattro giri del campo (ognuno di circa 240 metri) e di una finale (cinque giri) riservata ai primi due piazzati di ciascuna batteria. La formazione delle due batterie eliminatorie, così come per la finale, è definita dal Supremo Magistrato mediante sorteggio pubblico sul campo. Il mossiere, unico responsabile della validità della mossa, dallo stesso regolata mediante l'abbassamento del canapo, si avvale di giudici di gara e di arrivo per il controllo della regolarità dello svolgimento della gara.
Per la tutela e sicurezza dei cavalli il Collegio dei Capitani e delle Contrade ha introdotto dal 1992 la commissione veterinaria, composta da tre medici col compito di sottoporre a previsita i cavalli che le contrade intendono utilizzare per il Palio e per la Provaccia (una gara, quest'ultima, che precede di due giorni la corsa del Palio). La commissione, dotata di ampi poteri, sorveglia anche lo svolgimento delle corse e può escludere dalla competizione i cavalli ritenuti non idonei, anche se avessero in precedenza disputato la batteria.
Alla contrada vincitrice del Palio spetta il diritto di custodire nella propria chiesa per un anno la Croce lobata. Inoltre viene premiata con il "Peso" di 1176 grammi d'argento, espresso in scultura artistica. Il numero dei grammi richiama l'anno della battaglia di Legnano. Questo trofeo è realizzato per ogni edizione da un noto artista.
Giorgio D'Ilario